Il Milan ritenta l'approccio con Conte, era già successo prima della fine dello scorso campionato
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| Conte, il Milan lo vuole come allenatore |
In verità, Conte, pare fosse già stato convinto sul finire della scorsa stagione salvo poi dover fare i conti con la dirigenza bianconera che non vide di buon occhio l'interferenza dei rossoneri e bloccào ogni possibilità di avere il condottiero bianconero. Oggi, dopo le dimissioni di luglio da allenatore della Juve e il passaggio alla Nazionale, Conte è senza dubbio più libero di accasarsi alla corte di Berlusconi principalmente per un paio di motivi:
- ha capito che con la Nazionale difficilmente potrà ambire a traguardi ambiziosi
- la situazione del Milan è l'ideale per uno come Conte che ama iniziare in un ambiente dove c'è da ricostruire quasi da zero
Seconde me, questo è un rapporto destinato ad andare in porto il prossimo luglio. Il nostro ex allenatore ha sempre dichiarato di sentirsi un professionista libero dal tifo per una squadra e, per inciso, non avrebbe rifiutato nemmeno l'Inter, nostra storica nemica, figuriamoci una sempre più probabile chiamata del Milan.
Purtroppo le classiche bandiere non esistono da tempo, salvo rari casi. Quando Conte dichiarò che in futuro potrebbe anche allenare i prescritti non ti nascondo che piombai in uno sconforto e una delusione che non immaginavo di avvertire. C'era un clima di entusiasmo, arrivavano le vittorie dopo anni bui, e il mister era il simbolo della rinascita. Oggi non mi stupisce che possa vestire i colori del Milan. È difficile però scrollarsi di dosso un'etichetta che hai sulla pelle. Tutto il mondo ti vede bianconero e se i risultati non arrivano il tifoso non ti perdonerà nulla. Ricordate Lippi sulla panchina degli infami? Poche tracce se non la sfuriata ai suioi giocatori dopo un memorabile k.o a Reggio calabria. Dico che se vinci e sei amato come è successo a Torino il tuo destino calcistico è segnato, difficile ottenere altrove (specie in Italia) gli stessi risultati. F.to Enzo
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